giovedì, Novembre 30, 2023
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CAMPANIA: RIPARTE LA SCUOLA

Oggi si aprono le porte agli 818.712 studenti campani. Regole contro il Covid-19 più blande e grande affluenza nelle scuole dell’infanzia e nei licei

di Melania Depasquale

Oggi, 12 settembre, si sono riaperte le porte di tutte le scuole campane di ogni ordine e grado. Il 13 è la data di inizio del calendario scolastico scelta dalla Giunta Regionale campana, ma molte scuole sono ripartite già da oggi, guadagnando così la possibilità di chiudere prima del 10 giugno, il giorno scelto per la fine della scuola. Sarà, però, una partenza a singhiozzi quella dell’anno scolastico 2022/2023, poiché è già prevista una prima chiusura, per le elezioni del 25 settembre. Le vacanze natalizie saranno concentrate tra il 23 dicembre ed il 6 gennaio; per Pasqua la pausa prevista è dal giovedì 6 aprile al martedì 11. Garantiti anche i ponti lunghi per la Festa della Liberazione, che comprenderà anche il lunedì 24 aprile. Sarà festa a scuola anche il 2 giugno.

Ad affrontare il nuovo anno scolastico, secondo i dati pubblicati dal ministero dell’Istruzione, saranno ben 818.712 alunni in tutta la regione, per un totale di 43.364 classi. Numeri che fanno registrare la perdita netta di quasi 16 mila alunni e di 370 classi.

La Campania si conferma comunque la regione più giovane d’Italia, ed infatti si piazza al primo posto a livello nazionale per numero di iscritti alla scuola dell’infanzia. Sono 232.062 gli iscritti alla scuola primaria, quella conosciuta come la scuola elementare, 171.451 gli studenti delle scuole secondarie di primo grado, e 307.554 gli studenti delle superiori. Tra questi ultimi la maggior parte ha scelto i licei, ben 165.414 in tutta la Campania. Agli istituti tecnici sono invece 84.909 i ragazzi iscritti per quest’anno, mentre ai professionali sono 57.231.

La vera novità che aspetta tutto il mondo della scuola, rispetto ai due anni precedenti, sono le nuove norme per il contenimento del contagio da Covid-19. Quest’anno le regole, saranno molto più blande, facendo tornare gli alunni, i docenti e il personale scolastico ad una sorta di normalità. Si potrà seguire le lezioni senza mascherina e con un distanziamento meno marcato, che permetterà il ritorno del compagno di banco. Tutto resterà tale, se i numeri del contagio si stabilizzeranno su quelli attuali.

L’anno nuovo ripropone però i problemi della scuola campana, che riguardano le strutture spesso fatiscenti e l’inadeguatezza dei servizi offerti. In Campania, infatti, l’offerta del tempo pieno viene applicata da meno del 20% delle scuole, mentre nel Centro e nel Nord del Paese si supera la percentuale del 50%, con la concentrazione di questi servizi nei quartieri più marginalizzati e con condizioni sociali ed economiche più complesse. Per quanto riguarda invece le scuole dotate di palestra, la Campania ha una percentuale che si aggira intorno al 50%, in linea con la media nazionale, ma lontana dalle eccellenze come la Puglia che supera il 70%.

La regione si conferma come quella con la percentuale più alta di dispersione scolastica. I dati fanno segnare un preoccupante 19,8%, superando per più di 7 punti la media nazionale (12%) e di 9 punti quella europea (9%). A Napoli il fenomeno raggiunge picchi del 50% in alcuni quartieri della città, quelli dove si ritrova una congiuntura tra difficoltà sociali e strutture scolastiche fatiscenti. I numeri di bambini segnalati per assenze ingiustificate e prolungate ai servizi sociali in alcune municipalità, dovrebbero far suonare un campanello d’allarme a livello nazionale e un conseguente intervento delle strutture sociali.

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