mercoledì, Settembre 27, 2023
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DIECI CURIOSITÀ SU ELISABETTA II

Dalla passione per le auto e gli animali, al soprannome che le aveva attribuito il principe Filippo, fino al segreto della borsetta. Ecco dieci cose che rendevano unica la regina

di Melania Depasquale

La morte della regina Elisabetta segna la fine di un’era. Con lei, va via l’ultimo baluardo del ‘900. Una figura di riferimento per un popolo, quello britannico, che nel corso di questi settant’anni di regno ha saputo amarla, apprezzarla per la sua devozione al ruolo di regina e conoscerla anche per le sue peculiarità. Ecco dieci curiosità su “Her Majesty”:

È entrata nell’esercito come meccanica

La regina Elisabetta è stata la prima donna della famiglia reale a unirsi all’esercito. Nel 1945 è entrata a far parte dell’Auxiliary Territorial Service come meccanica. Il suo ruolo era quello di riparare i mezzi delle forze armate. Appassionata di motori fin da giovane, non ha mai smesso di guidate le sue auto. La sua preferita in assoluto, era una Range Rover Sandringham, in cui la sovrana è stata “paparazzata” diverse volte.

Non aveva né passaporto né patente

La sovrana guidava senza patente e viaggiava senza passaporto. Perché? La risposta è molto semplice. I documenti nel Regno Unito vengono emessi a nome della regina, quindi, non avrebbe avuto senso rilasciarle dei documenti a nome di sé stessa.

È nel Guinness dei Primati per le banconote

È entrata a far parte del Guinness dei Primati. È la sovrana più longeva della storia del Regno Unito, ma anche quella il cui volto compare sul maggior numero di banconote di paesi al mondo: ben trentacinque.

Festeggiava due compleanni

Il compleanno della sovrana veniva festeggiato due volte. Il giorno della sua nascita, il 21 aprile 1926, e anche durante la sfilata “Trooping the Colour”, periodo durante il quale le condizioni meteo sono migliori.

Il giorno del suo matrimonio le si è rotta la tiara

Il giorno del suo matrimonio, indossava una tiara appartenuta a sua nonna Mary, e realizzata per lei nel 1919. Mentre la parrucchiera le stava attaccando il velo alla coroncina, questa si è spezzata. Due ore prima delle nozze.

Il principe Filippo la chiamava “cabbage”

Il termine in italiano si traduce con “cavolo”. Non si sa bene come sia nato questo soprannome. Alcuni hanno ipotizzato che venisse dal francese “mon petit chou”, un modo per dire “mia cara”. Seguendo la traduzione letterale, “chou” diventa “cabbage”. Né la regina né il principe Filippo, hanno mai detto una parola su questo simpatico nickname.

La passione per i Corgi

La regina Elisabetta II amava molto gli animali, ma in modo speciale i suoi Corgi. Nel corso della sua vita, ne ha posseduti una trentina: la prima, Susan, fu un regalo del padre quando aveva appena diciotto anni. Da allora, ne ha sempre posseduti molti. Si dice che addirittura i suoi cani avessero uno chef privato, che doveva occuparsi esclusivamente dei loro pasti. I cagnolini, si racconta, avessero una stanza enorme a disposizione, nella quale dormivano adagiati in ceste di vimini.

Gli animali reali

Nel Regno Unito, tutti i cigni e i delfini appartengono alla sovrana. Si tratta di una tradizione risalente al XII secolo, quando la famiglia reale usava questi animali come pietanze nei banchetti e alle feste. Oltre a questi, anche balene e storioni sono considerati animali reali.

Il cameo nello spot con James Bond

In occasione dei Giochi Olimpici di Londra del 2012, Elisabetta ha girato uno spot con Daniel Craig, più comunemente conosciuto come James Bond. “Her Majesty” è apparsa in un cameo insieme all’attore in cui veniva scortata verso l’elicottero, e a detta di Craig gli avrebbe fatto anche una battuta mentre scattavano delle fotografie. Pare che gli abbia detto: «Oh no, lui è quello che non sorride mai. Molto bene».

Il segreto della borsetta è svelato

L’avete mai vista senza la sua borsetta? Ve lo diciamo noi: no. Non solo perché Elisabetta II aveva una vera e propria passione per questo accessorio, ma anche perché era un mezzo di comunicazione molto utile. Il suo staff, infatti, sapeva che se la sovrana avesse posato la borsetta sul tavolo, avrebbe voluto dire che entro cinque minuti sarebbe dovuta andare via. Se la borsetta fosse stata invece poggiata sul pavimento, sarebbe stato segno che la conversazione andava conclusa immediatamente.

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