di Melania Depasquale
Asportato ad un bambino un tumore al cervello grande quanto una pallina da ping-pong. Il piccolo che nel frattempo è rimasto cosciente, ha risposto anche alle domande della neuropsicologa. Una procedura molto utile quella adottata, poiché la massa era localizzata proprio nelle aree cerebrali che controllano la capacità e la comprensione del linguaggio. Mantenendo questo contatto, si possono monitorare in tempo reale le diverse funzioni vitali. La procedura di “awake surgery” è stata eseguita per la prima volta al Policlinico di Bari su un paziente in età pediatrica, al quale, durante l’intervento, sono stati posti quesiti di denominazione, lettura e comprensione del linguaggio. L’operazione è stata effettuata dall’équipe del professor Francesco Signorelli, direttore dell’unità operativa di Neurochirurgia universitaria, che ha dichiarato: «Due episodi di blocco della parola, e la localizzazione della lesione nei pressi dell’area del cervello che controlla la produzione del linguaggio, ci hanno fatto propendere per l’esecuzione dell’intervento di asporto del tumore da sveglio. Eseguiamo di frequente questi interventi sugli adulti, in quanto questo consente di preservare la parta sana del cervello».