sabato, Settembre 30, 2023
HomeAttualitàSANTA MARIA DELLE VERGINI E SCAFATI: UN AMORE CHE DURA DA SECOLI

SANTA MARIA DELLE VERGINI E SCAFATI: UN AMORE CHE DURA DA SECOLI

Una città intera innamorata della sua patrona. Una storia di devozione e appartenenza per la Madonna che a luglio tornerà tra il suo popolo

di Melania Depasquale

La chiesa di Santa Maria delle Vergini è il più importante edificio di culto della città di Scafati. Essa sorge su una costruzione preesistente, e raggiunse la sua forma attuale attorno al XV secolo. Al di sotto della nuova costruzione è ancora presente una rete di cunicoli che caratterizzavano la prima struttura. All’interno di essi, i cittadini scafatesi hanno trovato rifugio durante la guerra.

Tutta la sua architettura, in particolar modo la facciata, è stata realizzata con uno stile pienamente rinascimentale, mentre l’interno, a tre navate con quella centrale riccamente affrescata, ospita numerose opere. Il transetto è sormontato da una decoratissima cupola affrescata dall’artista Vincenzo Galloppi, e rappresenta una vivacissima scena del paradiso con al centro la Trinità nella gloria dei beati e degli angeli. A sorreggere la cupola quattro affreschi raffiguranti i quattro profeti dell’Antico Testamento. Nelle ali della croce, a destra e a sinistra, vi sono affreschi raffiguranti scene bibliche, mentre la mezza cupola del presbiterio è arricchita da scene della storia ecclesiastica. La chiesa ha una pianta a croce latina con un’ala, l’arciconfraternita, che si apre sulla navata di destra volta ad ospitare la statua di santa Maria delle Vergini, la Patrona della città. Molte sono le opere ospitate all’interno della chiesa. La più grande è certamente l’imponente polittico, attribuito all’artista Decio Tramontano, che adorna l’altare realizzato tra il ‘400 e il ‘500: le sue pitture ripercorrono diverse scene della vita di Cristo. Altra grande opera è una rappresentazione della Madonna del Rosario, posta al centro del polittico. Attorno alla Madonna di Pompei si affollano papi, principi, re e guerrieri; il quadro è stato attribuito a Pompeo Landolfo, ed è stato realizzato forse nell’ultimo decennio del ‘500. Di grande rilievo artistico è anche un’opera realizzata nel 1759, la “Madonna e le anime purganti” che reca la firma di Fedele Fischetti. Altri grandi quadri sono “L’adorazione dei pastori”, la “Purificazione di Maria”, “La presentazione di Gesù al tempio”: tutti gli autori appartengono al XV secolo. Attribuiti a Giuseppe Bonito sono i due tondi dell’altare che raffigurano l’Angelo custode e San Michele Arcangelo. Gli affreschi della navata centrale e del transetto risalgono al 1800. Di fattura pregiata è anche la creazione che raffigura la “Madonna del Carmelo”, la quale storicamente risale al pieno Rinascimento: anch’essa è di autore ignoto. Nel mezzo del transetto si innalza la cupola riccamente affrescata con una scena molto animata e ricca di dettagli, che ritrae il Paradiso con al centro la Trinità. Da annoverare è anche il fonte battesimale, in stile settecentesco, che è collocato nella seconda arcata della navata sinistra. Anticamente nella chiesa si venerava la Madonna del parto, per cui l’immagine al centro del polittico raffigura la vergine in- cinta.

La Madonna delle Vergini, la raffigurazione cristiana sicuramente più cara al popolo di Scafati, è una statua in legno policromo scolpita come riportato alla base, nel 1713 da mani ignote, attribuita però a Nicola Fummo. Secondo la leggenda la statua non venne commissionata per la città di Scafati, ma in viaggio per una diversa destinazione su un carro trainato da buoi, arrivata sul ponte della città che costeggia proprio la chiesa, si appesantì a tal punto da non poter essere più trasportata, quasi come se stesse per sprofondare. Si prese allora la decisione di trasferire la statua nel vicino tempio. Nel 1800 venne edificata l’arciconfraternita di Santa Maria delle Vergini. La statua raffigura la vergine giovane con un viso molto dolce, che accoglie sotto il suo manto ricoperto di stelle altre due vergini: una raffigura una fanciulla ricca e, per tale ragione, il manto della Madonna la copre poco, ed una povera, che la Madonna invece compre molto di più. La simbologia che vediamo nella statua, ovvero le braccia poste come per formare un abbraccio, evidenzia la sensazione dell’accoglienza che la Vergine rivolge al suo popolo. Essa ha a cuore le sorti di tutti e ne accoglie amorevolmente le preghiere, come una madre che protegge e tutela i propri figli. Sono diversi i doni che il popolo di Scafati ha fatto alla sua amata patrona: simboli di ringraziamento e di forte devozione. I primi sono stati: l’antica corona del 1840 e lo Stellario del 1906. Entrambe adornano la statua e ne aumentano certamente la bellezza. Una nuova corona con l’apposito Stellario, sono stati donati nel 2006, anno nel quale ricorreva il centenario dell’arrivo della statua della Vergi- ne in città. Riveste la Madonna an- che un grande medaglione donato nel 1840. Altri due medaglioni, del 1854 e del 1954, sono stati consegnati come segni di riconoscenza per le grazie che la Madonna ha recato ai suoi pellegrini. La devozione al culto di Maria ha conosciuto nella città di Scafati anche molti episodi attribuiti alle capacità miracolose della statua della santa Vergine. Si narra infatti che, nel corso dell’eruzione del Vesuvio del 1906, si prese la decisione di portare la Madonna innanzi alla colata lavica che stava per investire la città. Accadde così che il flusso lavico si fermò e la città di Scafati venne risparmiata. Non un lapillo o nube di cenere colpì l’area scafatese, facendola così anche diventare un punto di accoglienza per tutti i paesi che invece ne erano stati colpiti pienamente.

Il popolo scafatese, il cui amore per la sua Madonna ha attraversato gli anni accrescendosi sempre di più, ha conosciuto l’impossibilità di incontrare la sua patrona a causa delle restrizioni causate dal Covid-19. Quest’anno, la statua di Santa Maria delle Vergini è tornata ad abbracciare i suoi fedeli per le strade di una città, che l’attendeva con trepidante affetto. I giorni nei quali ricorre la festa sono gli ultimi del mese di luglio. La prima uscita della Vergine è quella del giovedì della settimana che precede la festa: in questa occasione, la statua si reca presso il Comune accolta dal Sindaco e dai cittadini. In un’area apposita della casa comunale, il parroco benedice il popolo e affida, con una preghiera, la città di Scafati all’amore della Madonna. Si prosegue poi con una processione nella vicina villa comunale. I festeggiamenti del giovedì, si concludono con il celebre e sempre atteso spettacolo pirotecnico che si alza dal tetto del Comune e della batteria di fuochi montata sul ponte dove si fermò, in origine, il carretto che la trasportava. Molto sentito è anche l’incendio del quadro delle Madonna vicino all’entrata della casa comunale. La settimana dopo il giovedì, ricorrono i giorni della festa veri e propri, nei quali, la Vergine attraversa tutte le strade della città accompagnata dalla banda musicale e da una gran folla di devoti. La statua sosta nei portoni e nei cortili delle case degli scafatesi, che l’accolgono con frutta fresca e bibite, anche per ristorare dal caldo coloro che seguono le processioni. Durante il periodo che va dal giovedì della metà del mese di luglio, fino al 15 agosto, l’immagine della Vergine viene deposta dall’altare nel quale è conservata all’interno di una teca, e viene posta al centro dell’altare maggiore della chiesa, questo per ravvicinarla all’affetto immenso che il popolo di Scafati ha per lei.

Articoli correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Articoli popolari

Commenti recenti