di Melania Depasquale
Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è dimesso. Dopo aver incontrato il presidente Mattarella al Quirinale, è ora a palazzo Giustinani per incontrare la presidente del Senato Elisabetta Casellati.
È con un “grazie” che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha aperto il suo intervento alla Camera. Ne è seguito un lungo applauso. «Alla luce del voto espresso ieri sera dal Senato, chiedo di sospendere la seduta per recarmi dal presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni». Dice il premier, intervenendo alla Camera.
«Certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato, grazie per questo e per tutto il lavoro fatto in questo periodo». Ha proseguito, sorridendo, al termine del lungo applauso che lo ha accolto a Montecitorio.
Seduta sospesa alla Camera fino alle 12, in attesa degli esiti del colloquio tra Draghi e il Capo dello Stato. Solo due dei tre ministri del M5s hanno seguito dai banchi del Governo l’intervento: Federico D’Incà e Fabiana Dadone. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento è stato l’unico dei due ad applaudire in maniera convinta Draghi, alzandosi in piedi quando è scattata l’acclamazione in Aula. Il ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli era assente, e quella per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, non ha partecipato alla standing ovation, posizionata all’estremità destra del banco con i ministri leghisti Stefani e Garavaglia.
L’ipotesi più accreditata è il ritorno alle urne il 2 ottobre per le elezioni.