di Melania Depasquale
È stata inaugurata il 6 luglio, alla presenza del ministro della Cultura Dario Franceschini, una prima sezione del Museo nazionale dell’Italiano (Mundi), nell’ex monastero della Santissima Concezione, all’interno del complesso di Santa Maria Novella a Firenze.
Due sale ospitano una mostra temporanea introduttiva, la quale condurrà i visitatori in un viaggio nella storia della lingua italiana. Il punto di partenza sarà l’origine dell’italiano, passando per l’evoluzione dovuta all’immissione del volgare. Di grande rilievo, anche il rapporto che si è sviluppato nel tempo, tra la lingua madre e i vari dialetti che caratterizzano l’Italia. Il percorso culturale termina giungendo ai giorni nostri, quindi analizzando la lingua italiana per quel che è l’utilizzo corrente che ne facciamo. La mostra è gratuita, ed è accessibile fino al 6 ottobre.
All’interno sono visibili alcuni cimeli unici, come un’iscrizione pompeiana che testimonia i cambiamenti del latino parlato, preludio ai volgari d’Italia, il “Placito capuano”, l’atto giuridico del 960 nel quale appare la prima testimonianza “ufficiale” redatta in italiano. E ancora, il manoscritto Riccardiano 1035, nel quale Boccaccio, a pochi anni dalla morte di Dante, copia di propria mano la Commedia.
Completano il quadro, il manuale culinario di Pellegrino Artusi e la sceneggiatura autografa del film “Mamma Roma” di Pier Paolo Pasolini. L’iniziativa è promossa dall’Accademia della Crusca, dall’Accademia dei Lincei, dall’Istituto della enciclopedia italiana Treccani, dall’Associazione per la storia della lingua italiana e dalla società “Dante Alighieri”. Il nome stesso del museo, Mundi, vuole segnalare il legame tra le radici latine della nostra lingua e la sua presenza nel mondo globale. Come ha dichiarato il ministro Franceschini, la mostra è l’inizio di un percorso che renderà questa istituzione un punto di riferimento per tutta l’Italia, ed in particolare per il sistema delle scuole e dell’università, in cui tutti verranno coinvolti.