di Melania Depasquale
Quest’estate, i viaggiatori che hanno scelto l’aereo come mezzo di trasporto per giungere nelle loro mete da sogno, potranno incappare spesso in ritardi e cancellazioni dei loro voli. Basti pensare che le compagnie aeree europee, hanno già cancellato negli ultimi giorni quasi 41mila voli. Il disagio è la stretta conseguenza della carenza di personale nel settore, sia negli aeroporti, sia nelle società di Handling.
I numeri del disagio emergono dall’analisi effettuata sui dati presenti nei sistemi di vendita il 22 giugno, e confrontandoli con quelli dell’11 giugno, in poco tempo sono così stati eliminati altri 6,5 milioni di posti, di questi buona parte già venduti nelle ultime settimane.
Come fare a evitare questi disagi? E quanto impatto hanno cancellazioni e ritardi sui viaggi da e per l’Italia?
Partiamo col dire che l’Italia non è esente dalle cancellazioni. Nel nostro Paese, considerando i dati della piattaforma Airline Data Inc, dall’11 al 22 giugno sono stati tolti dalle vendite poco meno di 7mila voli di breve e medio raggio, di cui la maggior parte nazionali, per un totale di circa 1,3 milioni di posti.
I disagi sulle tratte aeree sono dovuti principalmente ad un fattore fondamentale: l’allentamento delle restrizioni previste a causa del Covid-19. Il settore del trasporto aereo, si è così trovato davanti a una richiesta sempre maggiore, la quale è arrivata più velocemente del previsto e ha colto le infrastrutture impreparate.
Tra le compagnie che maggiormente hanno fatto registrare disagi troviamo EasyJet. Questi, sono stati i primi ad annunciare un taglio del 13% delle loro partenze, a causa della mancanza di personale.
Anche Lufthansa cancellerà altri 2.200 voli nei mesi delle ferie estive a causa della mancanza di personale dovuta al virus. Le cancellazioni riguarderanno sia voli interni, sia le tratte europee. Non si registreranno invece disagi per quel che riguarda i viaggi intercontinentali.
Proprio la carenza di personale, soprattutto via terra, è una delle principali cause derivanti dalla crisi economica che l’effetto del Covid-19 ha provocato nel settore delle infrastrutture.
In questo scenario, le compagnie stanno correndo ai ripari, provando ora ad assumere velocemente nuovo personale.
Dal lato dei consumatori, ci sono alcune mosse e precauzioni che si possono prendere per raggirare i disagi. Una tattica per assicurarsi una più probabile partenza è quella di scegliere una fascia utile per decollare: tra le 8 e le 11 risulterebbe il momento migliore per partire, perché gli aerei sono al loro primo o secondo decollo della giornata e non hanno ancora accumulato troppo ritardo.
I giorni più problematici per viaggiare sono il venerdì e la domenica, dove c’è maggiore via vai. Meglio partire, oppure rientrare il giovedì o il sabato.
C’è poi il tema degli scioperi. Sabato 25 giugno, per esempio, e su alcune tratte anche domenica 26, chi ha viaggiato in aereo ha riscontrato notevoli disagi a causa dello sciopero generale indetto dai lavoratori di diverse compagnie low cost, tra cui Ryanair, Easyjet e Volotea.
Già previsto anche uno sciopero dei lavoratori di British Airways a Heathrow, i quali, hanno deciso di scioperare durante le vacanze estive scolastiche. Le date precise non sono ancora state annunciate.