di Melania Depasquale
“Il cielo è sempre stato un libro aperto”. È questa la frase che si legge sulla targa posta a pochi passi dalla statua dedicata a Margherita Hack, che la raffigura con le mani a cannocchiale e lo sguardo rivolto verso l’alto. La statua emerge da una spirale a due braccia che si avviluppano e crescono dalla terra, sotto le querce di largo Richini, davanti alla facciata della Cà Granda, Università Statale. È la prima statua su suolo pubblico in Italia dedicata a una scienziata. La seconda a Milano dedicata a una donna. L’opera, alta 2 metri e 70 è intitolata “Sguardo Fisico“, ed è stata posizionata in occasione del centenario della nascita dell’astrofisica, il 12 giugno.
Il progetto è promosso da “Fondazione Deloitte”, la quale, oltre a donare l’opera si farà carico della manutenzione, in collaborazione con “Casa degli Artisti” e con il supporto del Comune. L’artista bolognese Sissi, che l’ha realizzata, è stata scelta tra le otto artiste italiane e internazionali che hanno partecipato al concorso di idee, lanciato a luglio dell’anno scorso.
L’artista spiega che la figura emerge da una galassia, perché l’astrofisica diceva sempre che un giorno le particelle del suo corpo sarebbero sopravvissute, diventando parte dell’universo. «Ho voluto che la scultura nascesse dalla terra, in continuità con l’ambiente, senza rialzamenti dal suolo o distanze, proprio perché le persone possano relazionarcisi, anche toccarla. Anzi è proprio dal tocco ripetuto delle persone che la patina superficiale potrebbe assottigliarsi in alcuni punti, facendo emergere il colore bronzeo sottostante».
In questo giardino, gli studenti dell’Università Statale, festeggiano le lauree, e tra gli obiettivi del monumento c’è anche quello di incoraggiare le studentesse, ancora sotto rappresentate nelle materie STEM.