di Melania Depasquale
Abbandonata da oltre dieci anni, sarà abbattuta la villa/bunker di via Mascagni a Casapesenna (Ce), luogo dove si nascose per molto tempo Michele Zagaria, boss dei Casalesi. Al posto della villa, appartenuta, fino alla confisca da parte dello Stato, agli ultimi faccendieri del capoclan, ovvero i coniugi Inquieto, sarà realizzato un parco pubblico. Dove sorgeva il bunker vero e proprio, il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa, ha annunciato che sarà piantato un ulivo come simbolo di pace. La decisione è stata presa al termine di una riunione a cui hanno partecipato oltre al primo cittadino, anche l’assessore regionale ai Beni Confiscati Mario Morcone, il prefetto Giuseppe Castaldo e il sostituto della Dda di Napoli Maurizio Giordano, il quale si occupa proprio di indagini sul clan Zagaria.
La scelta di abbattere l’immobile chiude una situazione che si trascina dal momento dell’arresto di Zagaria. L’anno dopo la cattura, la Squadra Mobile di Caserta sequestrò la villa per abusivismo edilizio, tuttavia la struttura non è mai stata riutilizzata, e di essa sono state perse e mai più ritrovate le chiavi. Vi sono stati contrasti anche sulla destinazione d’uso: il Comune voleva riutilizzare il villino direttamente, l’Agenzia dei Beni Confiscati voleva invece abbatterlo. Seppur con alcune difficoltà, alla fine ha prevalso lo spirito di collaborazione interistituzionale, e nel corso dell’incontro si è deciso per l’abbattimento, e la successiva realizzazione di un parco pubblico.