di Melania Depasquale
Il Ruggi d’Aragona è vicino al collasso. La mancanza di personale sanitario e l’eccesso di interventi richiesti al pronto soccorso stanno congestionando in maniera irreversibile il presidio della città di Salerno. «È necessario convocare in tempi brevissimi un tavolo provinciale della Sanità, per comprendere le cause del notevole aumento di accessi al pronto soccorso del “Ruggi”: se continua così, non riusciremo a reggere all’impatto». Parole allarmanti quella di Francesco Bruno, rappresentante della Cgil medici dell’azienda ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. Non è un’emergenza di un solo giorno, ma da settimane si registrano accessi record al pronto soccorso, dove i medici si trovano a seguire anche oltre trenta persone ciascuno durante un turno di servizio. Numeri che non possono essere retti a lungo con gli organici attuali di cui dispone il presidio.
Purtroppo, ormai da tempo, nonostante la diminuzione dei casi Covid 19, continuano a registrarsi le file delle ambulanze in attesa. I posti letto nei reparti sono praticamente tutti occupati, e quindi va a rilento il trasferimento dal pronto soccorso e da qui l’accettazione di nuovi pazienti che rimangono in attesa per ore e ore nelle ambulanze. Il personale sanitario dell’ospedale e del 118 è allo stremo, e riesce a fornire un’assistenza all’utenza in condizioni davvero difficilissime. In alcune ore del giorno mancano perfino le barelle per far scendere dalle ambulanze le persone trasportate.
Aggiunge il sindacalista: «C’è anche bisogno di un celere piano di assunzione di nuovi medici e di stabilizzazione di quelli attualmente precari. Mancano i concorsi, che si fanno in altre regioni con maggiore rapidità rispetto a noi». Non si può subire un fenomeno di tale portata e il conseguente impatto sul sistema sanitario, bisogna gestirlo. Una necessità ancor più urgente, soprattutto con l’estate ormai alle porte, quando la diffusione di molte patologie tende ad aumentare, anche in seguito ad incidenti stradali. Se la situazione del presidio dovesse rimanere tale, le conseguenze ricadranno sia sull’utenza, sia sul bacino che turisti che inizieranno ad affollare il salernitano.