mercoledì, Maggio 31, 2023
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PONTE DEL 2 GIUGNO: GLI ITALIANI SCELGONO LA TAVOLA

Coldiretti stima che 13 milioni di cittadini nel nostro paese partiranno durante questo assaggio d’estate. Oltre un miliardo sarà speso in buon cibo

di Melania Depasquale

Tredici milioni di italiani sono pronti a partire in questo primo anticipo d’estate. Il ponte del 2 giugno è da sempre amato per le scampagnate e le gite fuori porta, e quest’anno si stima un vero e proprio esodo. Secondo Coldiretti, le scelte degli italiani ricadranno sulla tavola, infatti, oltre un miliardo di euro sarà speso in buon cibo. A beneficiare di tali scelte saranno le circa 360mila attività distribuite su tutto il territorio della Penisola, suddivise tra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi. Ne gioveranno inoltre anche le 70mila industrie alimentari e le 740mila aziende agricole che appartengono alla filiera. Dopo due anni di difficoltà, con personale a riposo e prodotti rimasti invenduti a causa delle restrizioni introdotte per arginare il Covid-19, il settore sembra in netta ripresa. Secondo le stime dell’associazione, le mete più gettonate sono le località di mare e montagna, ma anche nelle città d’arte e nei i piccoli borghi si tornano a riempire le tavole di locali e ristoranti, complice anche l’aumento notevole dei posti a sedere concessi alle attività, attraverso un adeguamento delle normative sul suolo pubblico. Le amministrazioni locali, infatti, hanno ampliato tali concessioni di spazi e limitato le tariffe, garantendo così di poter assistere ad un vero boom nel settore della ristorazione. Sempre Coldiretti, fa sapere che il consumo di pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche l’acquisto di cibi di strada e souvenir, è per molti turisti la principale motivazione del viaggio nel nostro Paese. Bisogna quindi garantire sempre standard di eccellenza. Alla base del successo del “Made in Italy”, c’è un’agricoltura che è diventata la più green d’Europa, e con “Campagna Amica” la più ampia rete dei mercati di vendita indirizzata al primo settore. Tale tendenza, accanto alle destinazioni turistiche più gettonate, sta favorendo la conoscenza dei piccoli borghi dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali, una ricchezza da conservare e salvaguardare, soprattutto per le colture storiche. A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto una rete composta da 25mila strutture agrituristiche: queste spesso sono situate in zone isolate della campagna, con pochi posti letto e ampi spazi all’aperto, che garantiscono una vacanza in pieno relax. Se la cucina a chilometro zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere l’agriturismo è la spinta verso un turismo più sostenibile. Questa ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi, come la possibilità di intraprendere percorsi archeologici o naturalistici, oppure dedicarsi al wellness.

 

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