In altri tempi, sarebbe stata una notizia da festeggiare. Tuttavia, nel pieno della crisi economica che ha colpito i mercati dell’energia, questo è solo un piccolo barlume di speranza rivolto a cittadini e imprese. Dopo sei aumenti trimestrali consecutivi le bollette sono tornate a scendere: dal primo aprile si pagherà il 10,2 per cento in meno per l’elettricità e il 10 per cento in meno per il gas naturale.
Tutto questo era così scontato: solo fino a due settimane fa i tecnici dell’Arera (l’Authority che per legge regola i mercati energetici, oltre al settore rifiuti e il servizio idrico) hanno temuto di doversi presentare ai consumatori nuovamente con dei rincari. L’aumento dei prezzi del gas sul mercato europeo ha toccato un nuovo massimo storico a causa del proseguo dell’aggressione russa ai danni all’Ucraina, volando oltre i 230 euro al megawattora.
Infine, va sempre ricordato che il peso delle bollette sui bilanci delle aziende e sui conti delle famiglie sarebbe molto più alto se il governo, con tre differenti decreti, non avesse agito prontamente stanziando fino a 19 miliardi per “congelare” una parte degli aumenti. Come ricordato solo qualche giorno dal ministro dell’Economia Daniele Franco, l’Esecutivo è intervenuto per ottemperare alla crisi tramite bonus, riduzione dell’Iva e riduzione degli oneri che pesano in bolletta, incentivando l’utilizzo delle energie rinnovabili.
Ma quanto è costato finora agli italiani la corsa ai prezzi dell’energia, iniziata a metà del 2021, causata prima dalla ripresa dell’economia globale dopo il successo delle campagne vaccinali e poi amplificata con l’aggressione della Russia in Ucraina? Sempre secondo l’Authority, per una famiglia media l’aumento per l’elettricità in un arco temporale compreso tra il 1 luglio 2021 e il 30 giugno 2022 peserà per circa 948 euro (87% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Mentre per il gas l’aumento è del 71%, per un costo di circa 1.652 euro in più.
Melania Depasquale
