venerdì, Settembre 29, 2023
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OSCAR: TRIONFA CODA, WILL SMITH SI PRENDE LA SCENA. DELUSIONE ITALIA

Nella notte degli Oscar trionfa "I Segni del Cuore - Coda" uscito su Apple Tv dopo aver debuttato l'anno scorso al Sundance Festival. Il film ha portato a casa la statuetta piu' ambita, quella per il miglior film, contro "Il Potere del Cane" prodotto dal colosso di Los Gatos. La scena è stata rubata da Will Smith protagonista di un infelice episodio. Italia a mani vuote

È stata la serata di Jane Campion, la terza donna nella storia degli Oscar a vincere come regista con il western atipico arrivato alla vigilia dei premi con ben 12 nomination. Questa rappresenta la sua rivincita su Steven Spielberg, candidato per “West Side Story” che le aveva sottratto il premio quando era entrata tra i primi cinque candidati per “The Piano”. Will Smith ha rubato la scena ai colleghi: un pugno in diretta al comico Chris Rock che aveva ironizzato sulla testa rasata di sua moglie Jada Pinkett Smith (che invece soffre di alopecia da tempo). E’ intervenuta la censura ma chi sa leggere le labbra ha colto l’insulto, a riprova che non era uno sketch programmato. Il protagonista di “King Richard – Una scelta vincente” si e’ poi scusato tra le lacrime mentre riceveva l’Oscar come il miglior attore. La 94esima edizione ha deluso però l’Italia: sono rimasti fuori Paolo Sorrentino che correva per il miglior film internazionale con “E’ Stata la Mano di Dio” perdendo contro il giapponese “Drive My Car” di Ryusuke Hamaguchi. Non ce l’hanno fatta neanche Enrico Casarosa per il cartone animato “Luca”, era infatti impossibile battere “Encanto” e Massimo Cantini Parrini dei costumi di “Cyrano”, battuto da Jenny Beavan di “Crudelia”. Tanti temi sono venuti alla ribalta: la disabilita’ in primo luogo,i diritti Lgbtq evocati da Jessica Chastain vincitrice (con standing ovation di tutto il teatro) come migliore attrice per “Gli Occhi di Tammy Faye” nel ruolo di una telepredicatrice popolarissima negli anni Ottanta che, in controtendenza con l’ortodossia della destra religiosa negli anni dell’Aids, si era presa a cuore la causa dei gay. Tema anticipato gia’ da un altro Oscar storico: quello a Ariana deBose migliore attrice non protagonista per la parte di Anita in “West Side Story”, non solo la seconda latina dopo Rita Moreno per lo stesso ruolo nel 1962, ma anche la prima persona apertamente Lgbtq a vincere un premio per la recitazione. Anche la guerra in Ucraina ha trovato spazio in un minuto di silenzio e in tanti nastrini azzurro-gialli indossati dalle star, non è arrivato invece l’atteso collegamento con il presidente ucraino Zelenksky, fortemente desiderato da star come Sean Penn che aveva minacciato di fondere in diretta le sue due statuette se questo non fosse successo. “Coda” e’ il primo film uscito a Sundance che si accaparra l’Oscar piu’ prestigioso. Oltre che come miglior film (in sala dal 31 marzo in Italia), il film sui pescatori sordi del Massachusetts ha vinto per la migliore sceneggiatura non originale e per il miglior attore non protagonista, Troy Kotsur, accolto da applausi nella lingua dei segni, e che proprio nella lingua dei segni ha fatto ridere e piangere gli spettatori evocando scene del set. Kotsur e’ il primo attore sordo a vincere un Oscar. “Belfast” ispirato all’infanzia di Kenneth Branagh durante i ‘Troubles’ nell’Irlanda del Nord era partito in pole position: si e’ accontentato del premio per la miglior sceneggiatura originale in una corsa competitiva. Dune ha sbaragliato sul fronte tecnico: di 10 nomination, sei sono diventate statuette, tra cui la colonna sonora di Hans Zimmer. Billie Eilish e il fratello Finneas hanno vinto con “No Time to Die” il premio per la migliore canzone. Nei documentari si prende la scena la “Summer of Soul” del festival di Harlem 1969 riportata alla luce da Questlove. La Hollywood giovane, da Timothee Chalamet a Kirsten Stewart, ha dominato il red carpet mentre la vecchia guardia ha reso omaggio ai 50 anni del “Padrino” con Francis Ford Coppola, Al Pacino e Robert De Niro sul palco. In chiusura un altro momento di commozione: una delicatissima Liza Minelli in sedia a rotelle ha presentato con Lady Gaga i dieci film in corsa per l’ultima statuetta.

Melania Depasquale

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