È proseguito anche nella notte l’assedio russo alle città ucraine e si stringe l’accerchiamento alla capitale. A Kiev sono tornate a suonare le sirene per annunciare l’allerta aerea e tutti i cittadini sono stati invitati a raggiungere urgentemente i rifugi della protezione civile. Almeno tre esplosioni, in una zona residenziale, sono avvenute poco dopo le 5 (ora locale) nel centro della città. Colpito, in particolare, un palazzo di dieci piani a Kiev, attacco che ha portato alla morte di almeno due persone. L’edificio è stato gravemente danneggiato, numerosi gli appartamenti in fiamme, le forze armate russe a quanto riferisce il ministero della difesa, avrebbero preso il controllo dell’intero territorio della regione di Kherson. Proseguono intanto i colloqui tra Kiev e Mosca senza esito positivo secondo l’opinione del portavoce della Casa Bianca Jen Psaky, il quale ritiene che da parte di Mosca non ci sia alcun impegno nel far rientrare l’escalation in Ucraina. E si è concluso a Roma, dopo una maratona di quasi otto ore, l’incontro tra il consigliere della Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan e il capo della diplomazia del partito comunista cinese Yang Jiechi. Gli Stati Uniti sono preoccupati dall’allineamento della Russia con la Cina, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg citando un funzionario dell’amministrazione Biden in merito all’incontro romano. Oleksiy Arestovich, consigliere del capo di Stato maggiore del presidente ucraino afferma che la guerra in Ucraina probabilmente finirà all’inizio di maggio quando la Russia esaurirà le risorse per attaccare il suo vicino. Lo si legge sul sito di Al Jazeera che a sua volta cita alcuni media locali. «Penso che entro maggio, inizio maggio, dovremmo avere un accordo di pace, forse molto prima, vedremo, sto parlando delle ultime date possibili», ha detto Arestovich in un video pubblicato da diversi media ucraini. «Siamo a un bivio ora – ha aggiunto il consigliere di Zelensky – o ci sarà un accordo di pace raggiunto molto rapidamente, entro una o due settimane, con il ritiro delle truppe e tutto il resto, o ci sarà un tentativo di mettere insieme alcuni, diciamo, siriani per un secondo round e un accordo entro metà aprile o fine aprile». I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, si recheranno a Kiev per incontrare Zelensky. Mentre il fronte diplomatico cerca ogni modo di promuovere la pace, in compenso l’Ucraina brucia ancora. Un raid russo su una torre della televisione nell’ovest del paese ha provocato almeno 9 morti nella serata di lunedì. Le forze russe hanno fatto saltare in aria delle munizioni vicino all’Unità G1 della centrale nucleare di Zaporizhzhya che avevano sequestrato. Avvistato convoglio carico di equipaggiamenti militari in transito verso l’Ucraina dal territorio della Bielorussia.
Melania Depasquale
