martedì, Giugno 6, 2023
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Manovra 2022: ecco tutte le misure adottate per le imprese

Previsti dal Governo nuovi incentivi per le realtà produttive in crisi. Finanziati contratti di sviluppo, Nuova Sabatini, Fondo di Garanzia.

Nella legge di bilancio 2022 approvata dal Parlamento sono state introdotte
numerose misure per favorire la competitività del sistema produttivo
del Paese. Dal sostegno alle imprese attraverso investimenti legati alla transizione digitale e green alle norme anti delocalizzazioni che puntano a tutelare i lavoratori senza penalizzare gli imprenditori. A queste misure si affiancano una serie di ulteriori interventi voluti dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per le imprese che intendono investire in Italia o comunque assumere lavoratori dalle aree di crisi. In manovra sono stati inoltre rifinanziati il Bonus tv con una nuova agevolazione in favore degli anziani over 70 che potranno ricevere a casa il decoder, i Contratti di sviluppo, la Nuova Sabatini, il Fondo di garanzia. Riformata anche la misura agevolativa Patent box, finanziato l’intervento per
contrastare il rincaro delle bollette e istituito il fondo per la transizione industriale.
“Le misure che abbiamo voluto come Mise nella manovra – dichiara Giancarlo
Giorgetti – sono coerenti con il percorso iniziato quasi un anno fa, con
l’avvio del governo Draghi. Accompagniamo lo sviluppo delle imprese verso
una crescita più sostenuta, anche attraverso il percorso del Pnrr, senza
trascurare i settori che hanno necessità di un aiuto in più per rispondere alla
crisi provocata dal Covid. I provvedimenti introdotti – prosegue il ministro puntano a sostenere le imprese nelle sfide che devono affrontare in questi
anni a partire dalla trasformazione digitale e green dei processi produttivi,
agevolando da una parte l’attrazione di investimenti nazionali e internazionali
e dall’altra la tutela dei lavoratori coinvolti da aziende in crisi.
La manovra interviene, inoltre, con un pacchetto di misure fortemente voluto per contrastare il rincaro delle bollette. Si tratta di misure – sottolinea il ministro – che verranno ulteriormente rafforzate dal Governo che considera prioritario sostenere le nostre realtà industriali e le famiglie in un momento molto delicato.
Dispiace la mancanza di incentivi per automotive, che pure come Mise
avevamo chiesto con forza proprio in virtù della fase delicata è difficile che
sta vivendo il settore stretto tra transizione e conseguenze pandemia.
Ci riproponiamo però – conclude Giorgetti – di affrontare prestissimo la questione all’interno del governo. Sono state introdotte misure per i lavoratori di aziende in crisi: un fondo speciale di 100 milioni di euro per favorire il prepensionamento ma anche la decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato questi lavoratori.
Previste inoltre agevolazioni per l’acquisto di immobili da imprese in crisi.
Un’altra misura che si rivolge alle imprese, già operativa, è la direttiva del
ministro Giorgetti del 6 agosto 2021, indirizzata a tutte le Direzioni del Ministero per dare priorità, nella richiesta di incentivi di vario tipo, alle aziende che investono in aree già dichiarate di crisi e che si impegnano ad assumere i percettori di sostegno al reddito, i disoccupati e i lavoratori per i quali è attivo un tavolo di crisi al Mise.
La norma anti delocalizzazione si applicherà alle aziende con più di 250 dipendenti che non risultano in crisi ma che decidono di chiudere una sede, licenziando più di 50 dipendenti.
In questo caso l’azienda dovrà darne comunicazione tre mesi prima a sindacati, regioni interessate, ministero del Lavoro, Mise, Anpal e presentare un piano per gestire la cessazione delle attività che tuteli i lavoratori.
È stato rifinanziato con 450 milioni di euro lo strumento di politica industriale dei Contratti di sviluppo per agevolare i progetti di investimento a sostegno della competitività.
Presente anche la modifica della misura agevolativa Patent box: l’incentivo
passa dal 90% al 110%, escludendo dall’ambito dei beni agevolabili i marchi
di impresa e limitandolo quindi ai brevetti o ai beni comunque giuridicamente
tutelati. Allo stesso tempo, elimina il divieto di cumulo tra il Patent box e il credito di imposta per ricerca e sviluppo e ridisegna il regime transitorio. Finanziato l’intervento per contrastare il rincaro delle bollette con 3,8 miliardi di euro per ridurre i costi delle utenze elettriche e gas.
Previsto anche 1 miliardo per consentire piani di rateizzazione
fino a 10 mesi delle bollette per i clienti domestici.
Introdotta inoltre la possibilità per i cittadini over 70, che hanno un reddito
inferiore a 20 mila euro, di ricevere il decoder a domicilio, attraverso un accordo tra Mise Poste italiane.
A sostegno delle imprese sono state rifinanziate anche la Nuova
Sabatini con 900 milioni di euro complessivi dal 2022 al 2026 e il Fondo di garanzia con un incrementato complessivo di ulteriori 3 miliardi fino al 2027.
È stato istituito al Mise il fondo per la transizione industriale
con una dotazione di 150 milioni di euro dal 2022, che ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici attraverso agevolazioni alle imprese finalizzate alla realizzazione di investimenti per l’efficientamento energetico, per il riutilizzo e l’impiego produttivo di materi prime e di materie riciclate.
Previsto anche un incremento delle risorse delle imprese e la proroga dei
crediti d’imposta per investimenti 4.0 in ricerca e sviluppo, transizione ecologica e innovazione tecnologica. Via libera allo sgravio contributivo al 100% per tre anni a favore delle micro imprese per i contratti di apprendistato di primo livello per giovani under25.
La norma prevede un’esenzione per tre anni per i contratti di apprendistato
di primo livello firmati nel 2022 dalle piccole imprese fino a 9 dipendenti.
Prorogato a fine 2022 il credito d’imposta pari al 50% delle spese di consulenza
per le piccole e medie imprese che si collocano in Borsa in un paese dell’Unione europea.
La norma riduce il massimale del beneficio da 500 mila e 200 mila euro.
Riforma Irpef e cancellazione Irap per autonomi e professionisti
Oltre alla riforma dell’Irpef (le aliquote passano da cinque a quattro), per cui sono stati messi in campo 8 miliardi di euro per il taglio delle tasse, è stata approvata la cancellazione dell’Irap per le ditte individuali, gli autonomi e i professionisti.
La misura riguarderà 835 mila autonomi e professionisti con partita Iva, pari al 41,2% della platea complessiva (2 milioni circa), e avrà un costo stimato di poco più di un miliardo nel 2022 e di 1,2 miliardi dal 2023.
Rinviato al 1 gennaio 2023 l’entrata in vigore della sugar e plastic tax.
Viene rinviata di due anni l’entrata in vigore del regime Iva per il terzo settore e il mondo dello spettacolo.
Rinvio fino a sei mesi per il pagamento, senza interessi di mora, delle cartelle
esattoriali notificate dal primo gennaio al 31 marzo 2022.
Infine è stata prorogata per tre mesi l’esenzione Tosap.

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